Wednesday, 23 March 2011

Messi spegne i sogni dell'Inter




Messi spegne i sogni dell'Inter
"Chiuderò la carriera al Barça"


L'argentino si confessa ai microfoni di Sky: "Non andrò mai in un'altra squadra europea ma ringrazio Moratti, perché parla sempre molto bene di me. Non mi aspettavo di rivincere il Pallone d'oro: lo meritavano Xavi e Iniesta"
Il sogno di Massimo Moratti per la sua Inter è destinato a rimanere tale. Almeno a sentire il diretto interessato, Leo Messi, che ai microfoni di Sky Sport nega la possibilità di sbarcare in nerazzurro. "Chiuderò la carriera al Barcellona".

niente inter — "l mio obiettivo è restare per sempre a Barcellona. Vorrei finire la mia carriera in blaugrana e poi, magari, esaudire il mio sogno di riuscire a giocare in Argentina. Mi piacerebbe che la mia carriera europea si svolgesse tutta in questo club. Io al Real? Non andrò mai a Madrid, né in altre squadre. Oggi dico che vorrei giocare qui per sempre ma so anche che non si può mai essere certi di quello che succede nella carriera di un calciatore. In ogni caso, la mia intenzione è di rimanere qui. Ringrazio Moratti perché parla sempre molto bene di me e sono contento che una persona così importante abbia tanta considerazione di me. Come ho detto, però, la mia carriera sarà tutta a Barcellona".

leo e diego — "Non credo di essere paragonabile a Maradona perchè lui è stato unico. Diego è Diego, non ce ne possono essere altri. Io penso solo a giocare per essere orgoglioso della mia carriera, lasciare il segno nel mondo del calcio, aiutare il Barcellona e la mia nazionale. Non aver vinto il Mondiale in Sudafrica non rappresenta un peso, direi che è più una delusione. Speravamo di andare più avanti e di poter disputare la finale per vincerla. Non sento un peso ma sono molto triste, perchè eravamo tutti convinti di farcela".

messi e il barcellona — "Il mio rapporto con Guardiola è sempre stato ottimo - sottolinea Messi -. Quando lui è diventato allenatore del Barça qualcuno diceva che non andassimo d'accordo, ma erano tutte bugie. Guardiola è entrato subito in sintonia con tutti, si è inserito benissimo ed è stato molto bravo a creare un gruppo unito. Ha sicuramente cambiato la mentalità dello spogliatoio: eravamo tristi perchè non vincevamo niente da due anni, ma siamo rimasti colpiti dalla fiducia che ci ha dimostrato. Credeva così tanto in noi che non volevamo deluderlo". Leo parla anche di quello che è stato un uomo chiave per il suo successo a Barcellona: Ronaldinho. "Con lui avevo un rapporto fantastico, i suoi consigli sono stati importantissimi, così come quelli di Deco, Silvinho, Motta: tutti mi hanno aiutato tanto, ma loro in modo speciale. Mi tranquillizzavano, erano sempre disponibili e hanno reso molto più facile il mio inserimento fra i professionisti. Li ringrazierò per sempre, perché non era facile riuscire a farsi accettare in uno spogliatoio dove c'erano così tanti campioni. Se ci sono riuscito è soprattutto per merito loro. Ibrahimovic? Non penso che abbia fallito qui, con lui abbiamo pur sempre vinto la Liga. Tutti sanno come è andata fra lui e il club: non ha lasciato Barcellona per motivi tecnici, ma per altre situazioni delle quali non m'interessa parlare. Ci intendevamo bene in campo, lui ha segnato tanti gol come ha sempre fatto. Il problema non è sicuramente stato tecnico".


Leo Messi col Pallone d'oro 2010, il suo secondo di fila. Afp pallone d'oro — "Non mi aspettavo di vincere ancora - dice Messi del Pallone d'oro 2010 -. Tutti davano Xavi o Iniesta per favoriti e secondo me lo avrebbero meritato, perché hanno disputato una stagione fantastica, vincendo anche il Mondiale che ovviamente per questo premio pesa molto. Ero tranquillo, non credevo che avrei vinto e per questo è stata una bella sorpresa, perchè è senza dubbio un premio che fa molto piacere".

leo e cristiano — Messi parla anche della rivalità con Cristiano Ronaldo, che divide con l'argentino il titolo di miglior giocatore del Mondo nelle chiacchiere degli appassionati. "Con lui ho un rapporto normale: ci conosciamo, quando lo incontro ci salutiamo e c'è rispetto fra di noi, ma nulla di più. Non abbiamo un legame speciale come quello che posso avere con i miei compagni, non abbiamo mai approfondito la nostra conoscenza".

Gasport
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