Barça, peccato di presunzione Il Real stavolta lo acciuffa
Stavolta il Real ferma il Barcellona. Non finisce come all'andata, per niente. Certo, la Liga sarà blaugrana per il terzo anno di fila, perchè la squadra di Guardiola pareggia con il Real Madrid, 1-1 al Bernabeu e anche se non fa il bis del successo straripante, dell'andata quando era finita addirittura 5-0, conserva gli 8 punti di vantaggio a 6 giornate dalla fine. Però ha buttato via una vittoria che aveva in pugno, e invece non è arrivata. Perchè Mourinho le ha provate tutte. Fuori dal campo - con il silenzio della vigilia -, e sul rettangolo di gioco, sul quale ha schierato un Real proletario: correre, contrastare e ripartire. Ha funzionato. Ha funzionato almeno sino al 6' della ripresa quando la partita è sembrata prendere la direzione del Barcellona. Quando Albiol ha steso Villa in area. Quando Messi ha realizzato il rigore conseguente e la squadra di Guardiola ha potuto amministrare l'uomo in più per l'espulsione del difensore dei bianchi di Madrid. Ma non l'ha fatto bene. E il Real, coraggioso, generoso, si è guadagnato con Marcelo il rigore del pari. Realizzato da Cristiano Ronaldo. Pari in tutto, stasera, dunque. Anche nei gol dei leader delle due squadre, entrambi a segno dal dischetto.
sfida infinita — Il Barça perde dunque l'occasione - per come si era messa la gara - di sfruttare l'eventuale vantaggio psicologico sui rivali di sempre che sarebbe arrivaato dalla seconda vittoria di questo campionato. Perchè questo era il primo capitolo di una serie di 4 confronti diretti in 18 giorni: il 20 aprile è in programma la la finale di Coppa del Re, il 27 aprile e il 3 maggio la semifinale - andata e ritorno - di Champions League.
formazioni — Mourinho sceglie l'umiltà tattica: fuori un trequartista, Ozil, dentro un difensore a fare tappo a centrocampo: Pepe. Insomma, considerando che in mediana ci sono anche Xabi Alonso, ma soprattutto Khedira, siamo alla grande muraglia, che i cinesi la sapevano lunga. E il Barça ad affrontarlo sullo stesso piano si rischiano di prendere cinque gol, come insegna l'andata. Almeno, questo centrocampo consente di dare ampia libertà sugli esterni a Di Maria e Cristiano Ronaldo, in appoggio dell'unica punta Benzema. Guardiola risponde recuperando Puyol, davanti il trio di piccoletti terribili: Messi, Villa e Pedro.
confronto di stili — Il Real imbriglia il gioco dei catalani. Certo, gioca in contropiede al Bernabeu, ma, buttandola sul fisico e sull'agonismo nella propria metà campo, e sulle ripartenze veloci nell'altra, fa partita pari con la corazzata blaugrana, capolista della Liga con 8 punti di vantaggio sul Madrid, alla 32ª giornata. Il Barcellona tiene la palla per il 69% nel primo tempo, per cui non c'è dubbio su chi tenga in mano le redini della sfida, ma è meno incisivo del solito. Certo, Messi non lo puoi cancellare, per cui è normale che si crei due palle gol. Meno normale è che il pallonetto gli rimanga in canna e manchi così la prima occasione, mentre Casillas gli dice di no la seconda volta. La partita è confronto di stili, ma anche tra fenomeni. Per cui a Messi risponde Cristiano Ronaldo. Che prima manca uno stop che l'avrebbe messo in porta, ma poi di testa, su azione d'angolo, fa gridare al gol il suo pubblico. E invece sulla linea di porta spunta Adriano, che spazza via. C'è anche il giallo, inevitabile in ogni classico che si rispetti. Villa va a terra in area avversaria, a contatto con Casillas in uscita. Rigore? Per l'arbitro Fernandez no. Di sicuro Casillas non tocca la palla, ma il contatto sembra cercato soprattutto dall'attaccante. Fatto sta, che all'intervallo è 0-0.
palo di ronaldo, gol messi — Nella ripresa Cristiano colpisce subito il palo su punizione. Questo benedetto suo primo gol al Barça proprio non vuole arrivare. Poi, sul rovesciamento di fronte, Albiol ne combina di tutti i colori: commette fallo di mano in area, poi sdraia Villa. Rigore netto. Ed espulsione inevitabile. Messi dal dischetto segna l'1-0 Barcellona. È il suo 8° gol al Real Madrid. E la svolta della partita. Ora Pepe arretra sulla linea dei difensori, Ozil sostituisce Benzema e il Barça gozzoviglia a centrocampo, indisturbato. Il Real non sbraca. Per niente. Ci mette l'anima, continua a lottare, con Pepe in mischia colpisce un altro palo, esterno, ma il Barcellona gioca al gatto col topo, facendo girare palla. Si fa male Puyol, esce infortunato.
orgoglio real, ronaldo gol — A 10' dalla fine, arriva, a sorpresa, il gol del pari. Ancora grazie ad un rigore. Stavolta meno netto. Daniel Alves, molto ingenuo, entra su Marcelo, che va giù. Per l'arbitro stavolta il penalty c'è. Ronaldo dal dischetto lascia fermo Casillas. 1-1. È un pareggio che il Real si è conquistato con le unghie e con i denti, il Barça si è fermato troppo presto, pensando di aver già vinto in vantaggio di un uomo e di un gol. Non ha spinto, limitandosi a gigioneggiare, e finendo per pagare un prezzo alto. La Liga resta saldamente in pugno dei catalani, ma il Real, stavolta, non va al tappeto.
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